martedì 22 giugno 2010

sostenibilità naturale

"sostenibilità ambientale", "alimentazione eticamente corretta", "km 0": mi informo spesso su questi argomenti, mi interessano da tempo, ammiro chi si impegna in gruppi, convegni, proposte per sensibilizzare gli altri. Io sono sempre vissuta in una famiglia che poco parlava di questo, salvo poi capire ora, da grande, che non se ne parlava perchè era ed è naturale comportarsi in certo modo. Non si parla di GAS, Km 0, ecc..a casa mia, ma da sempre mia mamma si accorda con amiche e zie per comprare "una bestia" da un allevatore in paese e dividersi i quarti.

Mangiare frutta di stagione è sempre stato naturale: se quest'anno il ciliegio della nonna si è ammalato e ha fatto poche ciliegie, se ne mangeranno di meno. Se il pesco ha fatto frutti in sovrabbondanza, si metteranno in vasi sciroppati per consumarle quando di frutta ce n'è di meno.

Idem per marmellate e conserve: sempre tt fatto in casa. Non so fare una pastasciutta con i pelati in scatola perchè ho sempre usato la conserva della mamma, che ora si sbizzarisce e prepara anche sughi variegati (con semplice basilico, al peperoncino, con le verdure, apposta per la pizza).

Idem per la verdura: solo quella dell'orto. E se d'estate di cornetti e zucchine ce ne sono un'infinità, basta congelarli e anche d'inverno si potranno gustare. Orti comunali, in condivisione. Anche da noi, solo la nonna aveva lo spazio per orto e frutteto e dava un pezzo del campo ad ogni figlio in modo che ognuno avesse il suo orticello. D'estate, finite le scuole, inforcavo la bici per andare in panificio a prendere il pane e nella latteria del paese per il formaggio. La signora accanto a noi aveva sempre uova in abbondanza che ci portava e tutt'ora la nonna le va a prendere dall'allevatore del paese. Idem per miele e galline e conigli: max km 1! Degli amici della Lomellina, che hanno una risaia, ci portano il riso, mentre un'amica di origini pugliesi, ogni estate ci porta l'olio (in taniche così che possa durare per vari mesi): ed è tutto molto più buono e gustoso.

GAS? La nonna tutt'oggi va a Caorle a prendere il pesce direttamente dai pescatori, che ormai conosce, per tutti gli zii: pesce fresco, che poi si può congelare, ma almeno si sa da dove arriva e i costi di trasporto sono ridotti all'osso. Mia nonna va al mulino a prendere la farina per la polenta, e in giro per fossi a prender loertis/bruscandoli/germogli di luppolo (4giga!). Sono state e sono tutt'ora le nonne le prima fautrici di questo baratto moderno. Ma anche la mamma ora scambia zucchine con pomodori con il vicino: se nel mio orto le zucchine per qualche motivo non fanno molti frutti mentre al mio vicino sì e a lui serve qualcos'altro, ben venga lo scambio: conviene ad entrambi!

E' sempre stato tutto talmente naturale e scontato (le albicocche a novembre non mi sono mai venute in mente) che ora, quando torno da una conferenza, e la racconto a mamma non sembra più una rivoluzione; in realtà, pensandoci, abbiamo sempre fatto così.

venerdì 19 marzo 2010

O tutto o niente

Capita un po' per tutto, dalle piccole alle grandi cose.
Quando uno le cerca insistentemente, le insegue come un forsennato, queste non si fanno mai prendere. Non si trova quello che si cerca esattamente come lo si vorrebbe, o nulla che ci piaccia veramente.
Quando poi allora uno si stanca e lascia un po' perdere, diciamo focalizza l'attenzione su altro, passando in secondo piano questo, ecco allora che come per magia tutto si avvera.

Allora si pensa: ma cacchio, proprio adesso che ho messo in piedi tutt'altro, doveva capitarmi!?!
Ma pur di non lasciarselo scappare si accetta la sfida.
Ed ecco come fa la gente ad incasinarsi la vita...o forse è proprio per questo che ci piace così tanto!

venerdì 5 febbraio 2010

Compagni d'avventura

Ho iniziato una nuova avventura, lavorativa e di vita, dove i rapporti interpersonali sono basilari, quasi di più che quelli professionali. Ed ho conosciuto persone che sanno tirare fuori il meglio di sè sempre e ovunque, capaci di convivere tra loro, perchè alla fin fine sono sulla stessa barca.
Vorrei darvene un'idea, ce n'è per tutti i gusti, dal "nonno", che però ha l'età di mio papà, che mi chiama Paolina, e mi offre dolcetti in continuazione, al suo compagno che soffoca la nostalgia di casa facendo finta che dov'è ora è meglio, autoconvincimento fasullo in fondo in fondo, lo so. Al contrario c'è chi la nostalgia la rende evidente, e si tiene impegnato nel lavoro per non pensarci: grande lavoratore e grande insegnante della propria conoscenza, un meccanico accanito lettore di romanzi! C'è poi il più taciturno, e quello più festaiolo, scapolo, che già che c'è, perchè no!?, si fa prendere dalla movida del posto. L'infaticabile, quello che c'è sempre e ovunque, su e giù per mille scale, duro sempre ma sempre disponibile. L'altro ingegné, ragazzo come me, ma che ha già fatto un'esperienza così, su cui poter contare sempre, che mangia le mie mezze porzioni e mi dà qualche dritta sul come comportarmi coi boss E poi i migliori, quelli che ne sanno come neanche un profe dell'uni potrebbe, che parlano di casa, che ti chiedono come va, che sanno capire quando stai male, quando non ho voglia di parlare e quando scherzare. Un papà di famiglia premuroso e presente, anche se lontano, di più che uno che lavori a 5 min da casa; e lo scapolo cinquantenne, prossimo sposo, uomo di vita vissuta, attore per hobby, conoscitore dell'animo umano come nessuno. Infine, colui che ha costituito questa compagnia, che la tiene unita da mesi, che la fa girare, che la fa divertire con la sua risata contagiosa, il capo che però non è un capo. Perchè mangia, ride, scherza, si confida e si confronta con te come se fosse uno di noi, e lo è. Perchè è il lavoro di squadra che conta in questi casi, l'affiatamento, il mandarsi a quel paese apertamente e dopo un minuto aiutarsi nel lavoro. La complicità e allo stesso tempo la sopportazione. Perchè neanche tua moglie ti vede per così tanto tempo neanche quando sei in ferie! Poco tempo, e sembra di esserci sempre stata, ormai sono una di loro. Ed è bello sentirlo nell'aria. E' bello ritrovarsi a cena, e parlare del mio materasso e della mia casina. Delle loro famiglie e del paese dove ci ritroviamo ora, tanto diverso da "casa".

mercoledì 7 ottobre 2009

Realtà Vs Favole

Perchè si raccontano le favole? Non si dovrebbero raccontare, visto che poi la realtà è sempre ben diversa. Perchè uno poi magari ci crede, inizia a sperarci che, non dico ogni tanto, ma almeno per una volta, possa capitare anche a lui. Invece poi uno inizia a vivere, a entrare nel mondo, e si trova a dover affrontare sfide continue, ostacoli, muri. E ogni volta ci spera che possa capitargli come nelle favole. E tutte le volte è una delusione. E ricominci. Certo a essere in due è un bel peso in meno: ci si consola a vicenda, ci si sostiene... Però un pizzico di fortuna potrebbe capitare anche a noi. E allora lasciatemi stasera al mio sfogo. Perchè è bello quando gli ostacoli li hai superati, ma quanta fatica prima?!? E perchè a me sì, e sempre solo a noi, mentre a tutti gli altri no?!?!
Non chiedevo tanto, chiedevo solo che mesi e mesi di telefonate, ricerche, appuntamenti dessero qualche risultato. Di quelli belli, che ti soddisfano. Invece? No! Arrivano anche, ma sono sempre risultati a metà, che ti lasciano un po' di amaro in bocca e non ti soddisfano appieno.
Pretendere troppo? non credo.
Ora sono entrata nella fase impazienza, della serie massì va bene tutto o accontentiamoci...Anche se non lo penso fino in fondo. Perchè in fondo vorrei solo vederla, in lontananza, col suo bel giardinetto e qualche stanza, e innamorarmene a vista.
Sembra così facile, ma qui non siamo in una favola, quì è la realtà, gente!

lunedì 6 luglio 2009

L'altra Italia

Ci ero già stata nei dintorni e anche più giù, ma stavolta mi ha fatto tutto un altro effetto, forse perchè non ero in vacanza. Due parole sull'altra Italia che ho visto: quella delle case non finite, di mattoni e paraboliche, senza tetto e con mille panni stesi. Quella delle piantagioni di tabacco, con le baracche di legno sotto cui vengono fatte seccare le foglie che sembra di essere in SudAmerica. Quella con i campi di albicocche, cachi, prugne, lasciate marcire sugli alberi. Quella dei pomodori e della mozzarella che così buona non l'avevo mai mangiata.
E anche quella del cantiere infinito, di gente che lavora e gente che non lo fa. Quella che se vuoi lavorare devi chiamare l'esercito, perchè devi avere il pass per accedere ai punti vitali comunicati con dispaccio dal colonnello tutte le mattine. Perchè sei in un "sito di interesse nazionale".
E gente dell'altra Italia, che sta via da casa per settimane, che lavora dalle 7 alle 21, che insegna quel che sa ai giovani assunti del posto e si ritrova la sera a cenare attorno a un tavolo e ride e scherza come una grande famiglia.

mercoledì 24 giugno 2009

Monotema

Forse sto diventando monotematica, ma questo è solo un chiaro sintomo di come l'argomento occupi la gran parte dei miei pensieri. Quando troveremo una casa adatta a noi?
Il problema è sempre il rapporto qualità-prezzo. Siamo disposti a mutui di decine e decine di anni pur di avere la casina che ci piace, oppure spendere poco ma bene, peccato che questo non si avveri mai. Stavolta già sognavo a come arredarla, ci piaceva proprio, anche se vecchia e da riattare, ci piaceva anche l'idea di mettercela a posto noi. Invece, iniziano anche qui a saltar fuori le magagne. Certo, meglio ora che dopo aver firmato, ma non è possibile che tutte le volte capiti così. Pretendiamo troppo? Non credo. Penso pretendiamo il giusto, anche se in questo campo sembra non esistere. Accontentarsi? Beh, non è un paio di scarpe che dopo una stagione butti via, quì si parla di ipotecare anni e anni di vita. Pur consapevoli che non potrà essere perfetta in tutto, almeno non vorrei iniziare dopo un anno con infiltrazioni di acqua o tetto che gocciola!
Un po' di fortuna non guasterebbe. Un po' di pecunia nemmeno. Altrimenti vorrà dire che ci accontenteremo della famosa capanna. I due cuori per il momento ci sono già.

venerdì 19 giugno 2009

Vita nuova

Certi discorsi si fanno di solito a inizio anno, quando si fanno tanti bei propositi per l'anno nuovo.
Ecco, quest'anno non ne avevo fatti il 1 gennaio, era iniziato tutto in sordina, poi in mezzo anno invece è cambiato tutto: ho cambiato due volte lavoro, ho cambiato casa, e per i prossimi sei mesi si prospettano altre novità. Non lo avrei mai detto.
Dal nuovo lavoro, dopo i due mesi nell'altra società, ora la cosa sembra più stabile, anche se ogni giorno c'è una novità, stimolante e nel mio campo: ottimo per ora!
Casa nuova: dopo altri 13 anni della mia vita ri-trasloco. Inizia a stufarmi. Però è sempre l'occasione per buttare tante cose inutili, specie se si va in una casa più piccola. Ora vivo per la prima volta su tre piani, e altro che palestra, queste scale le avrò fatte mille volte ormai (chissà perchè quando sei in camera ti serve sempre qualcosa che è in taverna!). Un giardino ancora da sistemare ma con già mille progetti sul cosa metterci: sarà un orto-giardino volubile stagionalmente!
In questi giorni, ho fatto l'idraulica, la falegname, l'elettricista...Anzi no! Ho aiutato chi faceva tutte queste cose, scoprendo che è ancora più bravo di quanto già non immaginassi. Uno di quelli da sposare insomma, che sa far tutto e a casa si arrangia in tutto (e che ha la pazienza di insegnare, a chi sarà pur un ingegnere ma non sa far nulla con le mani).
Questa volta poi la camera piccola è toccata a me: ovviamente! Ormai la uso solo la sera, mentre c'è qualcuno che inizia solo ora le sue lunghe ore di studio il pomeriggio e ne ha sicuramente più bisogno.
E poi mille pecciotate, mile cose che tengo sempre via in ricordo di mille avventure che ora non ci stanno più e verranno buttate: un po' spiace ma non posso continuare a tenere tutto.
E poi gli scatoloni che non ho aperto...e non aprirò fino al prossimo trasloco. Questa volta solo mio, speriamo il prima possibile, speriamo di trovare finalmente quella giusta.

Ciao a tutti da casa nuova!
PAola